Le strutture ospedaliere, gli ambulatori, le cliniche private non sono gli unici luoghi in cui il paziente – ma anche il personale medico – possa contrarre infezioni. Anche negli studi dentistici il rischio di incorrere in infezioni è parecchio alto: pensiamo allo stretto contatto medico-paziente, agli strumenti utilizzati, alle tecniche chirurgiche effettuabili, o ancora agli spazi chiusi, tipici della sala operatoria.
Le infezioni si possono prendere, ad esempio, per una mancata o scorretta sterilizzazione degli strumenti dentistici, o per una mancata o erronea sanificazione della sala, o per eventuali complicazioni derivanti da un intervento chirurgico dentale effettuato nel cavo orale come può essere, ad esempio, l’inserimento di impianti e protesi dentali.
Tra le altre cose, la pandemia da Covid-19 ha influito non poco sul lavoro degli specialisti (dentisti, ortodonzisti, assistenti, e tutti i professionisti sanitari che lavorano in questo campo): basti pensare al fatto che il paziente non può indossare la mascherina durante il trattamento o un controllo, e la distanza ravvicinata tra i due è molto esigua. La pandemia, però, non ha certo fermato il settore, perché grazie agli alti standard di sanificazione e disinfezione che molti studi hanno promosso, lo studio dentistico, se correttamente trattato, è un luogo sicuro nel quale il contagio si può prevenire.
Anche prima del Covid, però, il rischio di contrarre infezioni in studi dentistici era considerevole: le cause sono diverse, ma spesso sono collegate ai metodi di pulizia, sanificazione e disinfezione non accurati, che possono non rispettare le linee guida per pulizia e sanificazione ambientale negli studi dentistici.
Infezioni dentistiche: cosa sono e quali sono le più frequenti?
Cominciamo con il dire che le infezioni che si possono contrarre negli studi dentistici sono dette, generalmente, infezioni crociate: con questa terminologia si intendono quelle malattie infettive che si trasmettono tra le persone (di solito, ma non esclusivamente, tra professionista sanitario e paziente) attraverso il contatto diretto di liquidi o attraverso l’utilizzo di strumenti contaminati, ma anche in ambienti non sanificati accuratamente.
I microorganismi che possono dare luogo a infezioni crociate hanno caratteristiche diverse, sia per morbosità, sia per contagiosità. La terapia odontoiatrica può provocare una serie di malattie esantematiche, ovvero quelle patologie che, come infezioni dell’apparato respiratorio e altre patologie piuttosto serie, ma non letali.
Tuttavia il rischio maggiore è dato da patologie emergenti a trasmissione sessuale e parenterale, , in grado di evolvere in forme gravi, spesso rispettando un decorso asintomatico e arrivando a uno stato di infezione cronica. È il caso di infezioni da HIV, epatite B, epatite C, epatite D, ma anche di altre patologie croniche a trasmissione aerogena.
In particolare, molte infezioni, come le epatiti virali di tipo B e C, l’infezione da HIV, e alcuni batteri e funghi sei possono trasmettere attraverso strumenti contaminati, che fungono da veicoli, durante procedure chirurgiche, oppure attraverso un contatto diretto con un altro individuo infetto, che fungerà da vettore.
Negli studi dentistici, gli operatori odontoiatrici devono stare particolarmente attenti sia nell’impedire l’insorgenza di qualcuna delle patologie di cui abbiamo appena accennato nelle persone sane durante il trattamento – siamo all’interno della cosiddetta prevenzione primaria – sia evitando di trasmettere l’infezione da una persona all’altra.
Se l’infezione avviene tra il paziente infetto e un altro paziente a causa della scorretta sterilizzazione e disinfezione, oppure tra professionista sanitario infetto e paziente per il mancato utilizzo di misure di barriera (guanti, mascherina, visiera eccetera) parliamo di infezione crociata iatrogena.
Se l’infezione avviene tra il paziente infetto e il professionista sanitario per esposizione accidentale a materiale biologico infetto durante le varie procedure – sia assistenziali, sia di manutenzione degli strumenti -, parliamo di infezione crociata occupazionale.
Sanificazione degli studi odontoiatrici: preparare il professionista sanitario
Cosa dicono le linee guida per la sanificazione degli studi odontoiatrici, in particolare come assicurarsi che il professionista sanitario possa agire in sicurezza, e con il minor rischio possibile? L’ambulatorio di odontoiatria è considerato come ambiente lavorativo a rischio biologico. È necessario che ogni paziente che entri in studio sia considerato potenzialmente infetto, o portatore di una malattia infettiva trasmissibile: questo assunto permetterà di mantenere un alto standard di procedure di sanificazione e sterilizzazione dello studio dentistico e degli strumenti chirurgici.
Per proteggersi, il professionista sanitario deve:
- adottare le preventive norme di igiene, sterilizzazione e disinfezione;
- Indossare mezzi di barriera atti a proteggere sé stesso e il paziente dal rischio di eventuali infezioni crociate (guanti, mascherina, cuffia, visiera);
- Raccogliere e compilare con precisione la scheda clinica di ogni paziente, che andrà aggiornata a ogni visita successiva.
Sanificazione degli studi odontoiatrici: sterilizzare le attrezzature
Per quanto riguarda le attrezzature dello studio odontoiatrico, è necessario, tra le altre cose:
- predisporre gli strumenti necessari alla seduta clinica prima della seduta stessa, su un apposito vassoio, e evitare quindi di aprire cassetti o armadi;
- Utilizzare teli monouso, da cambiare dopo ogni visita;
- utilizzare, quando è possibile, strumenti e materiali monouso, considerare gli strumenti non monouso come “monopaziente”, e sterilizzarli ogni volta che il loro utilizzo;
- procedere, dopo l’uso su ogni paziente, alla disinfezione e all’autoclavaggio dei manipoli degli strumenti;
- Disinfettare le apparecchiature e dello strumentario non autoclavabili utilizzati durante la seduta con prodotti idonei;
- Detergere e disinfettare e le superfici del riunito odontoiatrico utilizzando i prodotti più idonei.
Medibios Basic Dental
In sala operatoria odontoiatrica i materiali e gli strumenti, erroneamente posti a ingombro, aumentano la probabilità di contaminazione. Lo stesso ambiente di lavoro per sua natura “aperto”, privo degli isolamenti propri delle sale operatorie, e la promiscuità delle persone presenti nello studio costituisce un ulteriore fattore di rischio. Il sistema Medisystem offre un sistema automatizzato di disinfezione ad alto livello con tecnologia “no touch”.
Il prodotto che AMIL Care adesso propone proprio per coprire tutte le esigenze del mondo ospedaliero è Medibios Basic Dental, in azione combinata con Evolyse, il disinfettante per via aerea di dispositivi medici, punta di diamante dell’offerta AMIL Care.
Medibios Basic Dental è un micronebulizzatore che vanta standard di compatibilità elettromagnetica e di sicurezza elettrica, ed è un prodotto certificato, in linea con i protocolli e le normative vigenti.
Medibios Basic Dental può trattare dai 10 ai 500 m3. Possiede due bocchette erogatrici orientabili e segnala anticipatamente l’inizio e la fine dei cicli di sanificazione, e segnala eventuali allarmi.
Evolyse Basic è la soluzione pronta all’uso a base di perossido d’idrogeno e argento solfato (10 ppm), che ha effetto sporicida, battericida, micobattericida, fungicida e virucida. Il perossido di idrogeno al suo interno è un forte biocida ampiamente usato per la disinfezione, la sterilizzazione e l’antisepsi. Ha azione quadrivalente, è attivo su biofilm e, a livello ambientale, è sicuro ed ecocompatibile.
Tramite una turbina Medibios eroga Evolyse. Le particelle che vengono emesse (con dimensioni da <1 a 5 µm) sono veicolate dall’aria e raggiungono qualsiasi superficie libera, restano in sospensione fino al loro naturale decadimento invece di precipitare come nei comuni sistemi di aerosolizzazione.
La saturazione dell’ambiente e l’efficacia del disinfettante Evolyse garantiscono una completa disinfezione anche dove il metodo tradizionale non raggiunge i risultati richiesti dallo standard.